Dal banco alla cattedra……un passaggio non previsto.
A volte esistono opportunità che mai penseresti si presenteranno, situazioni che in gioventù non avresti mai considerato come scenario, e poi in un paio di telefonate le prospettive si ribaltano, e non sono solamente l’opportunità di poter dare qualcosa…. come spesso accade all’opposto creano l’occasione di ricevere, di arricchirsi come non avresti pensato.
Certo è che nell’ormai lontano 1997 al momento del mio diploma come geometra, mai avrei immaginato di passare dal lato opposto della barricata, di prendere il posto di uno qualsiasi dei mie professori, alcuni ancora oggi stimatissimi uomini donne.
Nel giugno di questo accaldato 2022 grazie a Laura D’Aversa, docente di Biologia Microbiologia e Tecnologie di controllo ambientale dell’ Istituto Andrea Ponti di Gallarate l’impensabile è diventato opportunità, opportunità di confrontarmi con i ragazzi delle classi quinte, prossimi al diploma di biotecnologie ambientali.
La finalità dell’incontro era inizialmente quella di svolgere un breve colloquio per me, come per loro, di reciproca conoscenza per poter valutare una collaborazione di stage post diploma, ma non ci si è fermati qui, con mia sorpresa mi ha proposto un passo in più.
Poter partecipare, o meglio, organizzare per i ragazzi una lezione pratica in uno dei laboratori dell’Istituto, presso la sede di Piazza Giovane Italia n°4, per mostrare ai suoi alunni cosa fa sul campo, e con quali apparecchiature e strumentazioni opera un Tecnico Ambientale in Biosicurezza.
L’incontro è cominciato facendo la loro conoscenza grazie anche all’introduzione della loro Docente, permettendomi poi di fare una piccola presentazione di quella che è la mia storia professionale, delle mie competenze e il mio continuo processo di crescita e specializzazione, dall’approntare procedure di prevenzione e controllo della Legionella, alla valutazione degli inquinanti aerodispersi di origine chimica-biologica-fisica all’interno degli ambienti Indoor, all’importanza di valutazione del Microclima fino alle tecnologie e metodologie di sanificazione a lungo termine grazie alla tecnologia della fotocatalisi.
Dopo questo siamo passati alla parte interessante dell’incontro: la pratica!
L’input stimolante ed interessante per i ragazzi, è stato vedere concretamente quali sono le tecnologie a nostra disposizione, i modi e le finalità di utilizzo, ed ancor di più di avere la possibilità concreta di poter eseguire misurazioni, campionamenti ed analisi, scatenandone l’interesse ad esempio al momento della titolazione dell’ossigeno disciolto in acqua, visivamente molto accattivante e curiosa mediante l’utilizzo di un fotometro portatile.
Quello invece di grande ispirazione per me è stato poter riscontrare in molti di loro l’attenzione nei confronti della mia professione e la voglia di mettere in pratica una materia che a volte trasmette, nell’immaginario comune, poco contatto con la realtà pratica del lavoro fuori da un laboratorio.
La piacevolissima sorpresa, è stata la curiosità di quale potrà essere il loro contributo nel mondo del lavoro, di quello che li aspetterà tra poco, la predisposizione e la consapevolezza di quelli che potranno essere il loro ruoli, apprezzandone la voglia di voler essere parte di un cambiamento generazionale nei confronti della sicurezza della prevenzione e della salute, dove sicuramente il loro ambito di studi avrà sempre più un ruolo fondamentale nella nostra società e nelle nostre abitudini di vita…… cosa di cui ci hanno dato un cenno due anni trascorsi in emergenza pandemica, ma purtroppo non ancora compreso da molti.
La speranza a conclusione di questo incontro è quella di aver loro chiarito un po’ di più cosa li asperreta fuori da quell’aula ed aver stimolato la loro voglia di continuare a migliorarsi in primis come persone e poi come tecnici non tralasciando mai la fame di continuare a specializzarsi, e di ascoltare quelle che sono le loro predisposizioni se pur comporteranno brusche inversioni di rotta o di stile di vita.
La consapevolezza dal mio canto è la conferma di quanto amo il mio lavoro, porgendo loro un ringraziamento per quanto mi hanno trasmesso con le loro domande e le loro osservazioni, anche un pochino pungenti, soprattutto nei momenti in cui eravamo lasciati da soli dai docenti, che mi hanno comunque fatto apprezzare la trasparenza della loro essere spontanei, facendo crescere in me la consapevolezza di quanto sia fondamentale il confronto, e quanto sia necessario nel mio lavoro l’apprendimento, il divulgare consapevolezza, nelle persone e nei nostri clienti, di quanto sia ormai indispensabile tutelarsi e tutelare chi vive e lavora con loro.